Rispondono i medici dell’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma
Alla porta dell’anniversario della sua scoperta, riguardo al Covid-19 continuano ad esserci numerose domande a cui la scienza sta cercando di rispondere.
Nel mentre che gli studiosi riescano a capire come portare l’efficacia del vaccino, prossima al 100% per debellare la malattia una volta per tutte, altri si chiedono come questo riesca a raggiungere le persone all’interno di un ambiente chiuso, viaggiano o stazionando, per breve periodo, nell’aria.
Nasce così uno uno studio realizzato dagli specialisti del Dipartimento di Diagnostica per Immagini e dalla Direzione Sanitaria dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, in collaborazione con gli ingegneri di Ergon Research e la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA).
Lo studio, attraverso la simulazione fluidodinamica computazionale che, per intenderci, è la stessa per cui si studia l’aerodinamica della formula 1, ha riportato alla luce dei dati molto interessanti.
Ricreando al computer, attraverso l’inserimento di tutta una serie di parametri “reali”, una sala d’aspetto di un ipotetico pronto soccorso con 12 persone tutte senza mascherina, hanno osservato il movimento delle goccioline e dell’aerosol prodotte da un colpo di tosse di un solo soggetto untore in tre diversi scenari:
- il primo con i sistemi di areazione spenti (in assenza di ventilazione dell’aria)
- il secondo con i sistemi di areazione accesi (con ventilazione d’aria standard)
- il terzo con i sistemi di areazione alla massima potenza (con ventilazione d’aria consistente).
I risultati, visibili inoltre nelle video-simulazioni prodotte, hanno dimostrato come tanto più l’aria viene movimentata, tanto più la “nube” batterica, spalmandosi nella stessa, riduce la sua concentrazione così come il rischio di infettare le persone.
É emerso però che tanto più l’aria viene movimentata, tante più persone saranno raggiunte dalla stessa.
Cosa fare a questo punto? È importante notare come nello studio si parli di mera “ventilazione meccanica” e non di filtrazione o ricambi d’aria.
A trarre le conclusioni nella pubblicazione dello studio, è il prof. Alessandro Miani, presidente SIMA sostenendo che:
l’attivazione di sistemi scientificamente validati di aerazione, purificazione e ventilazione meccanica controllata, si rivela fondamentale nella diluizione del virus e nel suo trasferimento, per quanto possibile, all’esterno, unitamente all’utilizzo di mezzi di barriera quali mascherine, distanziamento e igiene delle mani.
In Soen lo sappiamo bene; infatti da sempre, attraverso anche alla promulgazione di questi studi, promoviamo l’importanza di avere dei sistemi di trattamento dell’aria ben progettati e dimensionati in casa, così come nelle attività commerciali per il benessere nostro e della nostra famiglia così come dei propri dipendenti e clienti.
Se anche tu hai dei dubbi sul tuo impianto o hai bisogno di una consulenza tecnica gratuita e senza impegno, puoi contattarci oggi stesso.